Lo smeraldo

Pubblicato il da Eliano Fiore

Una pietra preziosa dal colore intenso tanto da diventare sinomimo del colore stesso...

Lo smeraldo è, senza mezzi termini, tra le quattro maggiori pietre preziose (insieme al diamante, al rubino e allo smeraldo) che sono diventate senza dubbio beni rifugio, ma che non era molto diffuso prima del XVI sec. quando i conquistadores spagnoli cominciano a esportarla dall'America meridionale per commercializzarla in Europa.

Geologicamente parlando, questa gemma si trova inclusa in graniti, in pegmatiti (rocce ignee intrusive), nello scisto (che è una roccia metamorfica) e si trova anche in vari depositi alluvionali in diverse parti del mondo: in India, Austria, Australia, Egitto, Brasile, Sud Africa, negli Stati Uniti, Norvegia e Pakistan. Quantità sempre maggiori vengono estratte anche in: Zimbabwe, Zambia e Tanzania, ma tendono ad avere una colorazione piuttosto forte, come le pietre trovate in India, Russia e Pakistan.

Tecnicamente parlando lo smeraldo è, insieme all'acquamarina, una varietà del metallo berillio (Be) e il colore verde è dato da impurità di cromo (Cr) e di vanadio (V) presenti; conosciuto già in India oltre 5000 anni or sono, era chiamato dagli antichi romani smaragdus (dal greco smaragdos o pietra verde) ed era, insieme alle perle, la gemma amata da Cleopatra che la faceva estrarre dalle sue miniere dei monti di Wadi Gamal vicino a Marsa Alam. Lo smeraldo era, dagli antichi, ritenuta la pietra sacra a Mercurio, il messaggero degli dei e protettore dei viandanti: per tale motivo veniva usato come amuleto dai viaggiatori.

Lo smeraldo, allocromatico come il rubino e lo zaffiro, ha il colore verde puro più desiderabile, completamente saturo e, a seconda delle pietre, tende leggermente al blu o al giallo per un 10% circa.

In Colombia esistono due miniere i cui cristalli, superiori sotto tutti gli aspetti, sono diventati de facto lo standard universale per il colore. La miniera di Chivor, geologiacamente parlando il deposito più antico, scoperta poco prima del 1555 che produce pietre con un colore secondario tendente al blu e la minera ci Muzo, scoperta intorno al 1560, che produce pietre che possiedono un colore secondario tendente al giallo. Questo cristallo ha naturalmente parecchie inclusioni (chamate jardin) e una pietra completamente trasparente fa sorgere il sospetto che sia stata sintetizzata in laboratorio. Sfortunatamente circa il 70% del prodotto viene perduto durante il processo di sfaccettatura.

Come la perla e l'opale, anche lo smeraldo, se lasciato in luoghi caldi, "suda" ed espelle l'umidità asciugandosi irrimediabilmente. Peraltro questo fenomeno era conosciuto anche dagli antichi.

Il verde intenso di uno smeraldo colombiano veramente bello
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